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       S.C.e.R.A.

Attorno a me, le sento, leggeri schiocchi ed un sibilo sulla soglia dell'udibile ne annuncia l'avanzata.
Raggomitolato attorno al fuoco come un vecchio rattrappito nel freddo della sua paura, passo i giorni a lottare, proprio io che ne avevo fatto la mia vita, mi trovo ora ad uccidererle per andare avanti ancora un giorno, sono le piante, piccole ed innocue o grandi e secolari che siano a stringermi d'assedio.
E' iniziato con una nuova variet� di grano, per sfamare i popoli dicevano, chicchi grossi come uva che producevano pi� del doppio e per tre raccolti l'anno, la manna dal cielo, e nessuno aveva di che lamentarsi, poi si � passati alla frutta, pesche grosse come cocomeri, cocomeri grossi come angurie e angurie grandi come automobili, l'utopia delle generazioni future, poco lavoro grande produzione; ma non bastava.
Esistevano luoghi allora dove la natura aveva deciso di rendere infecondo il terreno alle piante, che dal canto loro se ne tenevano ben lontane, i deserti di sabbia rovente e calore insopportabile, le cime innevate delle montagne, i poli con i loro enormi ghiacciai, ma l'uomo � avido, voleva strappare le zone temperate all'agricoltura per adibirle ai propri divertimenti, cos� nacquero ibridi in grado di alterare le loro strutture per adattarsi a tutto, che siano le fonti sulfuree dei vulcani o le grotte senza luce delle immense profondit�.
La gente � orgogliosa delle proprie invenzioni e quale bestia fu pi� audace dell'uomo nello sfruttare le potenzialit� della mente, ma esistevano, parlo di decine d'anni fa, scienziati assennati che intuendo la pericolosit� di tali scoperte crearono un'ente per lo sviluppo il controllo e la repressione delle aberrazioni (S.C.e.R.A), la natura fin� cos� di dominare le sue specie pi� prolifiche, le piante.
Lo s.c.e.r.a. ebbe all'inizio vita facile, le piantagioni erano poche e ben distribuite, i controlli stretti e la distruzione delle mutazioni dannose veloce ed efficace, ma come in ogni cosa esisteva un opposto che professava il diritto di vita anche per le aberrazioni come rappresentanti di una nuova vita e quindi inviolabili, si persero cos� i contatti con alcune fattorie sperimentali, e sparirono camion con le sementi di nuove generazioni.
Crebbero foreste in poche notti ed intere isole esplosero di flora, in men che non si dica scoppio il panico da invasione, la gente che prima professava il benessere dovuto allo sviluppo ora aveva paura di perderne il controllo e voleva la fine degli esperimenti.
Il comitato per la crescita dell'agricoltura mondiale nato in pochi anni divenne un vero organo per la legislazione delle leggi anti verde e crebbe in seno un piccolo esercito di disboscatori, come solevano chiamarsi, che avevano potere di vita e di morte non solo sulle piante ma anche sui possessori o presunti di esse, nacque la dittatura del libero controllo per lo sviluppo, che di libert� ne professava ben poca.
Ed del gruppo semi terroristico che aveva dato il via al tutto, che ne restava?
Ebbene, da pazzi assassini e folli esaltati, divennero dei veri e propri partigiani dediti alla giustizia, che con le loro scorribande e massacri proteggevano la popolazione dai soprusi, con un piccolo prezzo di vite umane, in una guerra combattuta con pesticidi e diserbanti sempre pi� forti e vegetali sempre pi� resistenti; fino al tragico giorno ricordato come la settimana dell'ordalia di fuoco.
C'� chi dice che fu un veleno per piante particolarmente potente a portare alla pazzia, altri affermano che si svilupparono arbusti in grado di spandere tossine nell'aria, fatto sta che una follia progressiva dilag� a macchia d'olio e con essa scoppiarono incendi, dapprima in tutta l'america divisa, poi in quella unita e di li come una moda in tutto il mondo, il richiamo alla purificazione fu grande ed il fuoco reclam� con la sua furia milioni di vite riportando il terreno a rivedere la luce.
Fu una pace di poco pi� di due giorni, quando dalle profondit� della terra uscirono le piante, loro si erano salvate e dai laboratori ormai senza pi� personale, dagli anfratti pi� nascosti vennero a reclamare il mondo che per milioni di anni avevano ricoperto.
Pi� veloce del fuoco e mille volte pi� distruttiva, l'ondata verde ricopr� le nazioni, ovunque liane e edere abbracciavano le case ed i grattacieli stritolandoli, l'erba resistente come ferro ed affilata come rasoi mieteva vittime, il sottobosco era un proliferare di piante velenose ed arbusti spinosi, dove neanche gli insetti riuscivano pi� a vivere, l aumento spropositato di vegetali fece crescere l'umidit� della sfera celeste e ben presto il sole fu un ricordo con il cielo perennemente oscurato dalle nubi, ma la mancanza di luce non le danneggio al pi� indebol� le razze arbicole che gi� ridotte alla fame pi� nera si estinsero in breve tempo, e cos� l'uomo fu preso dalla fame e con lui tutti i carnivori, scacciati dalle proprie case e trucidati dalle piante, io mi chiusi nel mio podere dove crescevo le mie adorate verdure, e le distrussi una a una piangendo, conservai solo i semi che appartenevano al ceppo antico, non mutato, e di cui mi cibo ancora.
Ma ora neanche il fuoco le pu� pi� tenerle lontane da me, una nuova edera ignifuga e sotto di essa al riparo viaggiano le viti pi� grosse e resistenti che non si riesce a recidere, marciano imperiose ma lentamente come se volessero assaporare il momento della vittoria.
Le sento gi� stritolare le pareti di casa che perdono intonaco, tra poco tutto ceder� ed io avr� finito di vivere, e scherzo del destino sta fiorendo una bellissima viola che avevo piantato all'inizio del mio eremitaggio come simbolo della speranza nel futuro.
Il rumore di un elicottero, la radio � fuori uso dal grande incendio, e chi immaginava la potesse usare ancora qualcuno, salgo in soffitta esco dall'abbaino ed agito le braccia verso quel luccicante moscone, scendono e mi raccolgono, salgo nel cielo mentre un viticcio spogliato della sua protezione di edera, si protende verso il cielo per raggiungermi e rigettarmi al suo dominio.
Ringrazio i miei salvatori, e sotto di me noto una strana scena, la casa � circondata dalla vegetazione e al perimetro di essa si estende terra bruciata, dove gruppi di esseri umanoidi lottano con accanimento per sfondare le difese erette dal vegetale, proprio allora uno dei miei salvatori si toglie il casco e vedo un viso senza lineamenti, di un verde pallido.

L'uomo � rinato dalle ceneri in una nuova forma, ma essa � ancora incompleta e necessita del sangue dei propri vecchi per crescere e rinforzarsi, ci� da cui fuggivo in realt� mi proteggeva, e la mia discendenza invece mi divorer� per lo sviluppo il controllo e la repressione delle aberrazioni.

Paolo Racca

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