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       APOLOGIA DEL CYBERCALCIO


Domenica e/o luned� sera.
Una settimana di alienazione davanti a me in attesa delle disillusioni del week-end.
Mi siedo in poltrona.
Click.
L'altare catodico inizia a vomitare suoni prima ancora che visioni e io sento gi� perfettamente la connessione con gli avatar televisivi. Mi pervade la dolce consapevolezza di non aver visto una sola partita di calcio reale negli ultimi due anni e mezzo, d'altronde ho sempre considerato il calcio uno sport incredibilmente noioso e ripetitivo. Naturalmente il calcio-parlato � un altro pianeta. Si incomincia con qualche strana trasmissione in cui esseri acefali riassumono la giornata coadiuvati da qualche giornalista-donna che si finge esperta ed interessata, essendo oramai passati gli anni in cui poteva ancora sperare in un radioso futuro da valletta. L'appassionato medio di calcio a questo punto, conclusisi questi squallidi bignamini, normalmente si rifugia nel tranquillo oblio propinatogli da qualche intrattenitore modello intellettual-raffinato come ad esempio il marron-glasses nazionale dagli occhi azzurri, baffi folti e capelli unti.
Gravissimo errore.
I veri replicanti si trovano nelle trasmissioni sportive. In particolare in quelle di commento puro. Come non rimanere estasiati dal modello moviolistico Pistacchi il cui algoritmo principale permette di risolvere immagini a bassissima definizione ma di non riuscire a spiegarle? Certamente � un modello poco avanzato come suggerisce anche il fatto di essere privo di parte del busto, come si pu� notare nelle rarissime immagini intere in cui � ripreso vicino ai colleghi di trasmissione.
I modelli con poche e vaghe funzioni sono molto numerosi e difficili da distinguere in quanto si prestano bene in situazioni estremamente diverse come rassegne stampa alle due di notte, televendite e addirittura conduzione spersonalizzata di svariate guide al campionato. Essi sono caratterizzati da pettinature stile Big Jim e mancanza totale di apparato motorio.
Naturalmente la loro funzione primaria � quella di supporto logistico a veri e propri modelli Nexus-6 come l'inimitabile Maurizio Tosca.
Come poter descrivere una tale perfezione tecnica, una tale padronanza di linguaggio; certamente non � ancora stato perfezionato il sistema di raffreddamento automatico che dovrebbe intervenire nei momenti pi� violenti del combattimento, comunque rimane il pi� raffinato e pericoloso replicante in circolazione, anche in virt� delle sue capacit� tecno-divinatorie di Shirowiana memoria.
Un simile portento tecnologico non potrebbe esistere senza gli storici precursori Nexus-4 e 5 comunemente conosciuti come Cozzaniga e Mugoni (quest'ultimo anche conosciuto come il Signore degli Anelli) oramai definitivamente fuori produzione. Essi erano caratterizzati da una prosa dantesca e piacevolmente arricchita di barocchismi. Raramente per� raggiungevano il cuore del problema, preferendo invece perdersi in disquisizioni squisitamente forbite babelicamente borghesiane (ecco, ci sto cadendo pure io). Erano, per�, molto duttili e si potevano adattare anche a funzioni tuttologiche nei vari talk show, portando sempre i confronti sul piano puramente lessicale.
Inimitabili.
A dell'incredibile che siano stati posti fuori produzione, mentre sono in circolazione modelli ancora pi� obsoleti come il Nexus-3 Denghiu (non nipponico, pugliese). Egli � chiaramente al centro di un complotto tra FBI, CIA, Pentagono, SISMI, Gladio, Demida (leggendario re della tradizione irpino-ellenica), Tyrrell Corporation e Subbuteo. Come si spiegherebbe altrimenti la sua scalata ai vertici del giornalismo nazionale?
Non possiede il chip di traduzione universale, rendendo quindi difficile seguirlo nei ragionamenti, � esteticamente sgradevole, ha un QI pari a quello di una blatta e, soprattutto, � totalmente incapace di gestire i modelli pi� avanzati, che regolarmente gli sfuggono di mano trasformando lo studio in un una arena di motorball.
E' chiaro che in questi casi il Nexus-6 prevale su tutti con il suo aspetto da orsetto lavatore e la voce ultrasonica, mettendo a tacere i vari "Professori" che blaterano di schemi senza sapere nulla del grande disegno che vi � dietro il calcio mercato.
Il Nexus-6 si arresta soltanto in presenza di Liedholm ed Herrera, gli originali Nexus-0.11. E' incredibile la deferenza che lo pervade quando questi automi esprimono il loro giudizio sul calcio moderno (automi, non dunque veri e propri replicanti). Avrete notato come essi ripetano sempre gli stessi concetti in qualsiasi occasione. Ci� si spiega, non gi� con un ispessimento delle arterie cerebrali, ma con il fatto che oramai sono tenuti in semivita in due sarcofagi nascosti da qualche parte in Nevada, pertanto vengono utilizzati alcuni master derivati da vecchie registrazioni che vengono inseriti ad arte nei discorsi degli altri invitati in studio. Provoca nostalgia vedere i patetici movimenti semiautomatizzati di questi modelli che tentano di imitare il gesticolare umano durante le loro infervorate diagnosi calcistiche. Chiaramente logorati dall'inclemenza del tempo essi non sono pi� in grado di controllare l'eccessiva salivazione; nonostante ci� vanno apprezzati in quanto ci riportano all'et� pionieristica del cybercalcio parlato, un'era in cui il "fattore uomo" ancora contava, e poco importa che i loro discorsi non avvengano pi� in tempo reale, essi ci dischiudono il vero significato di un calcio ridotto a disquisizioni formali condotte da personaggi che fino a due anni fa presentavano il gioco delle coppie.
Non disperate, giunger� forse il giorno in cui un "esperto" dagli schermi televisivi ci dir� sotto la pioggia "Ho visto cose che voi umani potete soltanto immaginare...", speriamo solo che aggiunga "E' tempo di morire".

                                UBIK


Bibliografia minima
-Do androids dream of electric sheep? : P.K. Dick
-Reti televisive nazionali e non qualsiasi giorno della settimana.
-Appleseed : Masamune Shirow
-X-Files : Chris Carter
-La biblioteca di Babele : J.L. Borges
-Blade Runner : R. Scott
-Battleangel Alita : Y. Kishiro
-La settimana tv : D� per d�


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